Modalità
di funzionamento della Cooperativa
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La cooperativa assicura la copertura
delle perdite sopportate dalle banche convenzionate
sui finanziamenti concessi alla clientela associata
con il loro patrimonio di garanzia liquido, al quale
si affianca in diversi casi pure un fondo fidejussorio.
Nella Cooperativa il patrimonio di
garanzia liquido è formato dal capitale sociale
e dalle riserve, ai quali in alcuni casi si affianca
pure un fondo rischi, che raccoglie ulteriori contributi
degli associati e di Enti ed associazioni che intendono
promuovere lo sviluppo della Cooperativa.
In generale il contributo richiesto
agli associati è di importo modesto, mentre si
cerca di ampliare al massimo il numero degli associati.
Solitamente, il patrimonio liquido
è alimentato anche dal ristorno, da parte delle
banche convenzionate, di una quota percentuale degli
interessi pagati dalla clientela associata sui finanziamenti
garantiti.
Il patrimonio liquido è generalmente
detenuto dalla Cooperativa in contanti, oppure investito
in titoli dotati di un ampio mercato secondario. La
quota detenuta in contanti è solitamente depositata
presso le aziende di credito convenzionate, in depositi
liberi o vincolati, ed è fruttifera di interessi.
Come accennato in precedenza, a fianco
del fondo liquido in molti casi è presente pure
un fondo fidejussorio, costituito da impegni di garanzia
rilasciati, a favore delle operazioni stipulate dalla
Cooperativa, dalle stesse imprese aderenti e dagli Enti
promotori. Anche in questo caso, le fidejussioni rilasciate
dagli associati sono di importo modesto, mentre si tende
ad allargare il più possibile il numero delle
imprese aderenti.
Le convenzioni tra Cooperativa e banche
contemplano che il fondo fidejussioni possa essere escusso
solo in via secondaria, dopo l’utilizzazione dei
mezzi finanziari compresi nel fondo liquido. Di qui
l’opportunità che la Cooperativa costituisca
e mantenga fondi liquidi capaci di fronteggiare la percentuale
media di insolvenza rispetto al totale degli affidamenti
garantiti, in modo da non intaccare il fondo fidejuissioni.
La salvaguardia del fondo fidejussioni
trova la sua ragione principale nel fatto che il limite
massimo degli affidamenti bancari globalmente concedibili
è legato in molti casi ad un multiplo del fondo
fidejussorio stesso. Questo parametro noto come moltiplicatore,
viene stabilito in sede di convenzione con le banche
ed è legato sia alla percentuale media di insolvenze
rispetto al totale degli affidamenti concessi, sia all’’ammontare
del fondo liquido.
Evidentemente esso è inversamente
proporzionale al primo fattore e direttamente proporzionale
al secondo.
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