L’azione
delle Cooperative nell’evoluzione dei rapporti
tra banche e imprese minori
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Sia pure con diversa intensità
a seconda del settore economico di appartenenza e dell’area
geografica in cui sono localizzati, le cooperative si
sono generalmente bene inserite nell’evoluzione
del sistema imprenditoriale e, in particolare, hanno
assecondato la fondamentale evoluzione rappresentata
dalla progressiva espansione assoluta e relativa delle
imprese minori sia nel settore industriale, sia in quello
artigiano, sia in quello commerciale.
Il mondo bancario e finanziario si
è reso infatti conto anche sotto spinta dell’evidenza
che, tutto sommato, il rischio dei finanziamenti concessi
ad altre categorie di imprese e le ha privilegiate negli
ultimi anni in termini di flussi di nuovo credito accordato,
migliorando la loro capacità di indebitamento.
Ciò non significa affatto che
i problemi del credito siano definitivamente risolti
per la nostra imprenditoria minore. La maggior disponibilità
di finanziamenti non si è infatti ancora accompagnata
ad una riduzione, almeno in termini relativi, del costo
del denaro, il quale rimane più caro per le imprese
minori che non per le altre. Inoltre persistono fenomeni
di scrsa trasparenza delle condizioni applicate, per
l’eliminazione dei quali tuttavia si stanno facendo
importanti passi in varie sedi e soprattutto presso
le aziende e gli istituti di credito più efficienti
e sensibili ad un rapporto di collaborazione aperto
e durevole con i loro affidati.
L’azione delle cooperative, riducendo
il rischio dei finanziamenti concessi tramite loro all’imprenditoria
minore, ha dunque facilitato l’emancipazione finanziaria
di cui si è appena parlato sia consentendo l’entrata
nel circuito bancario ad imprese che senza la garanzia
della cooperativa sarebbero probabilmente rimaste al
margine del circuito medesimo, sia consentendo la crescita
di quelle piccole imprese dinamiche che incontravano
nella disponibilità di credito a costi sopportabili
un ostacolo insormontabile per il proprio sviluppo.
Certo le cooperative, da sole, avrebbero
potuto fare ben poco.
Se esse hanno potuto svolgere il loro
ruolo è perché si sono collocate assai
bene come punto di mediazione e di informazione tra
banche e imprese. Ovviamente, l’opera delle cooperative
non si sarebbe mai potuta sviluppare senza il consenso
delle istituzioni finanziarie ed, in particolare, delle
banche .
Dette istituzioni finanziarie hanno
infatti reagito molto bene di fronte al fenomeno delle
cooperative anche se con differenze notevoli a seconda
delle caratteristiche strutturali e funzionali delle
istituzioni in questione. Mediamente, le banche locali,
caratterizzate da dimensione relativamente ridotte,
ma da un grado di integrazione con il territorio di
loro competenza estremamente elevato, hanno risposto
più velocemente e più massicciamente all’appello.
Ma anche banche di dimensioni nazionali non hanno voluto
perdere un’occasione di intervento particolarmente
interessante come quella delle cooperative.
Il massiccio intervento delle aziende
di credito e lo sviluppo da esse assicurato alle cooperative
hanno in un certo senso trascinato verso questi ultimi
anche istituzioni finanziarie di tipo diverso, come
gli istituti di credito speciale, le società
di leasing e quelle factoring.
La presenza di queste diverse istituzioni
finanziarie non è ancora molto rilevante nelle
cooperative, ma essa è importante perché
testimonia il successo di questi ultimi nel loro campo
di intervento tradizionale, quello appunto del credito
ordinario e il loro desiderio di ampliare la gamma dei
propri interventi, dove la realtà delle imprese
minori può intravedere spazi operativi assai
ampi.
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